Diano Arentino

Diano Arentino, borgo rurale tranquillo e silenzioso

Diano Arentino

Diano Arentino è situato a circa 330 metri sul livello del mare, nell’alta valle del torrente San Pietro e comprende anche le frazioni di Diano Borello e Evigno.
È un borgo rurale tranquillo e silenzioso, immerso in un’atmosfera rilassata, apprezzato da chi preferisce il riposo e le bellezze naturali alla mondanità della riviera.

L’etimologia del nome non è molto chiara. È assai probabile che l'origine sia latina, ma è difficile dire se proviene da “Arentius”, nome di una famiglia romana, forse stanziatasi in zona, o da “adhaerentem”, da cui il dialettale “a rente”, cioè vicino accanto. Diano Arentino offre al visitatore una serie di ambienti e panorami diversi e suggestivi, la particolare posizione e conformazione permette di osservare con un solo colpo d’occhio tutto il golfo dianese, e dall’alto del Pizzo d’Evigno si possono contemplare le maestose alpi marittime, il mare, la piana di Albenga e l’isola Gallinara e contare più di quaranta campanili.

Per gli appassionati dell’architettura civile, popolare e contadina, risultano certamente interessanti le numerose costruzioni di ricoveri in pietra a secco, presenti su tutto il territorio con diverse e varie strutture e caratteristiche.
Nei boschi, che contendono il territorio alle coltivazioni dell’ulivo, e che sono formati da una prevalenza di querce, castani, carpini, frassini e lecci, e pini e rari olmi, si possono trovare nel primo periodo autunnale, oltre ai comuni esemplari di funghi commestibili, anche gustosi esemplari di porcini nelle loro diverse varietà.

Ha una storia molto simile a quella degli altri borghi che facevano parte dell'antica Communitas Diani. Il monumento principale del capoluogo è la parrocchiale, la chiesa consacrata nel 1469, venne costruita in stile romanico, ma ha subito nel corso dei secoli importanti e numerosi rifacimenti.

Sorge su posizione elevata e si presenta con un maestoso campanile in pietra grezza, e con la zona absidale coronata da tre cupole rinascimentali.
L’interno della chiesa è diviso in tre navate e vi sono conservate pregevoli opere d’arte, quali un polittico del '600 con la Vergine in trono e altri santi, e una preziosa tela con la Santissima Trinità dello stesso periodo.
Interessanti sono anche le due frazioni di Diano Borello e di Evigno.
Nella prima merita una visita attenta e accurata la trecentesca parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo.

La chiesa incorniciata da un albero secolare si affaccia su una piccola piazza con vista sull’intera valle. L’interno, al quale si accede attraverso un portale del XV secolo, con lunetta affrescata, si presenta diviso in tre navate da maestose e severe colonne in pietra, e vi si possono ammirare autentici capolavori come il cinquecentesco polittico del Brea.

L’altra frazione di Diano Arentino è Evigno, che con i suoi 400 metri risulta essere l’insediamento più elevato della valle. Anche in questo borgo la costruzione più importante e la parrocchiale, che conserva un notevole e ben conservato polittico del Pancalino. Come altrove, anche qui son coltivate l'ulivo e la vite, che producono l'oliva taggiasca e il raffinato vino vermentino.